Mia nonna mi raccontava che " A maréna s'gìva poch...E quand a gémi an'era com adèss ch'a gì via tutt nud...!!" Mia nonna parlando con la sapienza dei vecchi aveva ragione. Però adesso è sicuramente meglio.
Il sito in questione dovrebbe essere dove ora c'è la Palla di Pomodoro ?? Non so. Non c'ero. E se c'ero dormivo.
venerdì 4 dicembre 2009
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Tratto dal libro di Stefano Giampaoli: Pasqualon "Navigatore di sogni" Pesaro, storia in poesia. Metauro edizioni - 2012 - pp.155
RispondiEliminaAl mare - 1906
Con questa poesia, Pasqualon inneggia al piacere di ritrovarsi lungo il litorale.
Ecch la gran bela stagion Dop de tant tribolazion Soportedle fra cle stufTutt l’inverne sa cle buf. Ecco la gran bella stagione Dopo i tanti patimenti Sopportati fra quelle stufe Tutto l’inverno con quelle bufere.
In particolare per le giovani, fra un saluto ed un’occhiatina, un sospiro e una stretta di mano, crescerà il batticuore. Credete pure, non c’è tesoro più grande del mare che, in questi momenti, possa dare loro più godimento. Tanto è vero che le ragazze di montagna, che non possono averlo, sapete cosa fanno? S’ammalano per qualche giorno per indurre il loro medico a suggerire ai loro genitori un soggiorno al mare. I medici le apostrofano con un po’ d’orgoglio:
“Signorina, ehi, su, via! Questa è tutta ipocondria, La si alzi, che sta a fare, Lesta, vada a passeggiare!”
Ma alla fine devono cedere:
“O’ capito, signorina, Brama l’aria di marina? Lasci fare a me, ah,ah!”
Una volta nella nostra città, fanno subito conoscenza delle altre capricciose e si raccontano le astuzie che hanno usato per giungere al mare. D’altra parte la conversazione in montagna è possibile solo con:
L’arcipret el segreteri Sindigh mèdig e spiziel. L’arciprete il segretario Sindaco medico e speziale.
Viceversa a Pesaro, sentendo solamente la brezza del mare e la gioia di vedere tanti giovani studenti intorno a loro, possono sospirare:
Dimostrand sa un att acsé Che l’amor in chel momentI comincia a dei torment. Dimostrando con un atto così Che l’amore in quel momento Comincia a dare loro dei tormenti.
Il Poeta non nega che, se fosse un milionario, gli piacerebbe fare colazione, pranzo e cena al mare, fra quelle signore incipriate. Bramerebbe trovarsene una di fronte, dentro a un tram, che
Gonfia ben sotta el corpett; La v’infilza chi do ochiettIn tel cor la v ’tira un lacc Ch’ fa vnì propi i sudor giacc. Gonfia bene sotto al corpetto; Vi infilza quei due occhietti Nel cuore vi tira un laccioChe fa proprio venire il sudore ghiaccio.
Quindi sogna di cenare al ristorante, presso gli stabilimenti del mare, fare una passeggiata fra le signore di “alta toletta” e poi fare un giro su per le mura. Se vi dovesse capitare di ricevere qualche eredità:
Gì a marena e po’ a vedrì Cum se cura l’ malattì. Andate al mare e poi vedrete Come si curano le malattie.